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CREAZIONE LOGO

Le classiche domande che vengono poste ai professionisti della comunicazione sono: come creare un logo? Quali colori scegliere? Meglio un simbolo grafico o il nome del brand?

La risposta è che… non esiste una risposta! Sono scelte che vanno fatte sulla base dell’identità aziendale, della branding image, sul tipo di prodotto/servizio offerto, sul target di consumatori e sugli obiettivi di comunicazione individuati. Una volta chiari tutti questi parametri, si prendono in esame le differenti possibilità, scegliendo tra tipologie di loghi, font e combinazioni cromatiche, per arrivare al prodotto finito rigorosamente in formato vettoriale

Generalmente, un logo può appartenere a tre diverse categorie: logotipo (o wordmark), iconico (o brandmark), stemma (o emblema). 

LOGO E BRAND IDENTITY

Il logo è la base branding image, della comunicazione aziendale e una sintesi immediata dell’intera filosofia aziendale. La sua uniformità e coerenza con l’immagine coordinata sono fondamentali per comunicare un messaggio riconoscibile. Il coordinamento grafico garantisce che ogni elemento visivo si sposi armonicamente, creando un’identità aziendale forte e distintiva. Il successo di un marchio dipende dalla capacità di mantenere una uniformità visiva in ogni aspetto della sua presenza, online come offline.

LOGOTIPO

È la tipologia più semplice, quella in cui viene raffigurato il nome dell’azienda in lettere, spesso con un font scelto tra quelli messi a disposizione dai vari software di grafica. In alcuni casi, invece, il font è progettato e realizzato ex novo appositamente per il cliente. 

Tra gli esempi più celebri di logotipo possiamo trovare brand del calibro di Coca-Cola, Sony, Disney, Canon o Nikon

Una sottocategoria del logotipo è il monogramma (o lettermark), particolarmente diffuso tra quelle aziende il cui nome risulterebbe troppo lungo da rappresentare in un logo efficace. Alcuni esempi? NASA, CNN, SDA, P&G o FIAT (adesso FCA).

STEMMA (O EMBLEMMA)

Essendo un mix tra immagine e testo, può essere confuso con il combination mark. In realtà, in questa tipologia di loghi, testo e immagine non sono semplicemente accostati, ma sono progettati e si sviluppano nello stesso momento.

Esempi celebri sono Burger King, Ford, Electroinc Arts o UPS.

LA SCELTA DEL FONT

Il disegno non è tutto. In un logo ben fatto, qualora preveda anche del testo, la scelta del carattere è molto importante. Esistono diverse famiglie di font, ciascuna con una personalità ben definita e delle caratteristiche peculiari. Le più utilizzate sono: serif, sans serif, slab serif e script.

I font serif si contraddistinguono per le caratteristiche “grazie”, ovvero quelle linee sottili (o piedi) presenti alla fine dei tratti di lettera. Una peculiarità che i caratteri di stampa hanno ereditato dei segni della calligrafia a mano libera. 

I font sans serif sono certamente più moderni e mirati a trasmettere freschezza e innovazione. Come suggerisce la parola di derivazione francese “sans”, non presentano alcun tratto stilizzato alle estremità. Risultano netti, semplici, lineari, ben definiti

I font della famiglia slab serif si posizionano al centro tra serif e sans serif. Sono un ibrido che fonde tradizione e modernità, un’eleganza privata dell’austerità della forma tipica dei serif. 

Infine, gli script font sono quelli più informali, dal carattere vivace e festoso. Caratterizzati da forme sinuose e virtuosismi, sono quelli che più si avvicinano al corsivo e alla scrittura a mano libera.

LA SCELTA DEI COLORI

Dopo aver scelto il tipo di logo, il disegno e il font, arriva un’altra scelta decisiva nel percorso creativo: il colore

Anche in questo caso, è necessario comprendere che i colori non hanno una mera valenza estetica. Come già visto per i font, anche i colori hanno personalità e significati diversi, soprattutto nel marketing, dove sono considerati determinanti nella veicolazione di un messaggio.  

Lo stimolo visivo, infatti, è il primo e fondamentale aspetto sensoriale che ci orienta nella scelta. È stato calcolato da alcuni ricercatori che l’utilizzo del colore aumenta dell’80% il riconoscimento del brand, in particolare nel commercio online, dove vengono meno tutti gli altri stimoli sensoriali (principalmente tatto e olfatto) e le capacità di vendita del personale.

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